LU MI project inaugura questa sera alle ore 18:00 negli spazi di Palazzo Montoro ubicato nell'omonima via al civico 8 in Roma, la mostra personale di Cleo Fariselli a cura di Gino Pisapia.
L'esposizione presenta una serie di lavori fotografici inediti, mostrati per la prima volta insieme ad altre opere già edite che rappresentano alcuni tra gli step più significativi nella produzione artistica della Fariselli.
L'esposizione presenta una serie di lavori fotografici inediti, mostrati per la prima volta insieme ad altre opere già edite che rappresentano alcuni tra gli step più significativi nella produzione artistica della Fariselli.
I differenti soggetti, formati e media utilizzati rendono possibile ricostruire il suo percorso artistico evidenziandone l'atteggiamento critico e l'approccio processuale adottato fin dagli inizi.
Le opere in mostra non seguono una cronologia ben precisa né tantomeno una specificità tematica, al contrario, espongono la visione o le visioni che accompagnano l'artista nel suo lungo viaggio tra le immagini e le sue manifestazioni fenomeniche; è il caso di Untitled (Gabicce Mare) del 2008.
I suoi lavori non nascono mai da tematiche prestabilite bensì da un attento esercizio dello sguardo e dell'immaginazione.
Tale approccio è evidente nelle “fotografie istantanee”, una pratica che porta avanti fin dall'inizio del suo percorso, pertanto, in mostra ne presenta una selezione, Untitled, eseguite tra il 2005 e il 2012, dove il soggetto assume all'interno dell'inquadratura un ruolo quasi marginale a favore del particolare, che contribuisce alla sua parziale identificazione e allo stesso tempo sposta l'attenzione su “altro”.
Per l'artista non esistono oggetti o situazioni privilegiate ma solo punti di vista attraverso i quali prendere una posizione visiva, psicologica e fisica.
Questo particolare approccio le consente di accostare con leggerezza e ironia soggetti di natura diversa come dimostrato nella serie di 9 scatti in bianco e nero Untitled del 2010 o nel poster fuoriformato Untitled del 2008. Prendendo dunque le distanze dai “tradizionali” schemi di riferimento della fotografia riesce a svelare la straordinarietà dell'ordinario e a conferire all'immagine l'unicità della visione.
Conclude l'esposizione il video del 2008 Me as a star, dove l'artista indossa un abito riflettente da lei realizzato, grazie al quale propone un delicato e inedito “dialogo” tra il proprio corpo e il sole, originando un insolita e metamorfica “danza luminosa”.
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