Passa ai contenuti principali

Leonora Carrington. Un viaggio nel Novecento. Dal sogno surrealista alla magia del Messico

Un libro per raccontare la vita e le opere di Leonora Carrington (1917-2011), artista visionaria ed eclettica protagonista della storia dell'Arte del Novecento. Unica donna del gruppo surrealista capace di tenere testa a Breton, ha incarnato i due archetipi del femminile: femme enfant e femme sorcière. 

Considerata una delle più grandi artiste surrealiste, la sua produzione è straordinariamente vasta e spazia dalla pittura alla scultura, dalla letteratura alle arti applicate, fino alla scenografia e al teatro. Dopo la tormentata storia d’amore con Max Ernst, la follia e la fuga dal manicomio, l’artista d’origine inglese si stabilisce prima a New York, dove frequenta la galleria Arts of this Century diretta da Peggy Guggenheim, e poi in Messico. 

La cultura messicana alimenta la sua creatività stimolando la creazione di un universo iconografico e letterario popolato da figure mitologiche e fantastiche, nel quale si mischiano, in creazioni originali e raffinatissime, la profonda conoscenza del Rinascimento italiano, le forme simboliche del surrealismo e gli studi sull’esoterismo e l’alchimia. 

 Leonora Carrington, Senza titolo
(pour Jahoe et Jean Francois),
olio su masonite, 30 x 72.3 cm,
collezione privata, México, 1952, particolare.
Il libro è frutto di dieci anni di ricerca tra Europa, Stati Uniti e Latino America, della storica dell’arte Giulia Ingarao (1978), specialista d’arte messicana e docente di storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Un'occasione unica per scoprire la vita appassionante dell'artista, ricca di aneddoti biografici: l'incontro a Parigi con Picasso, l’amicizia con Leonor Fini, Remedios Varo, Kati Horna, Edward James, Luis Buñuel, Alejandro Jodorowsky, Octazio Paz; ma anche il matrimonio con il fotografo ebreo-ungherese Chiki Waisz, i viaggi nella foresta tropicale e nei villaggi indigeni e molti altri frammenti inediti. 

Mercoledì 25 marzo 2015 ore 19:00 PAC Milano

introduce: Diego Sileo, Conservatore PAC 
intervengono: Eva Di Stefano, Storica dell'arte contemporanea, Università di Palermo 
Mercedes Auteri, Museologa e Indipendent researcher 
Giulia Ingarao, Storica dell'arte, Accademia di Belle Arti di Palermo 


Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

LUIGI MARCON E LE SUE INCISIONI : A Molfetta presso il Fashion District

Luigi Marcon è nato ai Piai di Tarzo (TV) 1938. Apprende l’arte d’incidere a Venezia, prima all’Istituto Statale d’Arte, e in seguito presso il Centro Internazionale della Grafica. Dal 1960 partecipa a molte rassegne di grafica nazionali ed internazionali conseguendo vari riconoscimenti; allestisce numerose personali in Italia e all’estero.  Da molti anni si dedica pure all’insegnamento della calcografia mediante corsi teorico-pratici in varie città del Veneto. Opera ed espone in permanenza a Vittorio Veneto, Saletta della Grafica e laboratorio d'incisione in Via Manin, 39. Sono spesso ospiti della galleria noti artisti incisori atti a proporre tecniche ed espressioni diverse. Nella sua principale attività di incisore, oltre che pittore, ha realizzato con le tecniche calcografiche oltre 3000 matrici. Ne esegue personalmente la stampa con torchio a stella, normalmente in venti esemplari e ne biffa la matrice a tiratura ultimata. Fino all'8 maggio 2009 l'artista Luigi Marco

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di