L'uomo è un corpo fatto di natura. Un corpo, umano, che si ibrida con quello animale, vegetale e minerale, in una dimensione magica, oltre il tempo.
Dev'essere questo il concetto panico e metamorfico dell'uomo che Roberto Kusterle, goriziano del 1948, porta avanti sin dagli anni '70. Inizialmente attraverso la pittura, successivamente con le installazioni, per poi approdare alla fotografia, in un originale linguaggio tecnico che si contamina anche con una forma di raffinata body art.
Definirlo "fotografo" è riduttivo: Roberto Kusterle è un "regista della fotografia", capace di costruire immagini originali e surreali, micronarrazioni che hanno come protagonista l’uomo e il suo corpo, risultato di una ricerca personale, di elaborazioni complesse, raffinate, spesso di violento impatto concettuale, che utilizzano materiali sottratti alla natura.
La scelta dei personaggi, l'ambientazione, le luci, la scenografia, il trucco: ogni dettaglio è curato dall'artista-regista con meticolosità e l’immagine fissata dalla macchina altro non è che l'ultimo atto di un progetto e di una preparazione che possono durare mesi e a talvolta anni: atto liberatorio di tutti gli altri momenti che lo hanno preceduto e punto di partenza per una nuova, lunga fase di elaborazione in camera oscura. Il risultato finale è sempre di forte impatto visivo; soggetto ed ambiente, con il loro carattere visionario, trasportano l'osservatore in altre dimensioni.
"Collegando senza soluzione di continuità, entro la figura umana, altri ordini biologici, diversi ma non in contrasto, l’artista dà vita a figure archetipiche di una contemporaneità classica, in cui il tempo sembra essere sospeso. Immagini che condensano idea e sogno, fantasia e realtà, mondo umano ed animale, organico e inorganico, vita e materia, inconscio e ancestralita'. Attraversando la profondità del mistero che origina la vita, Kusterle coglie il senso di spiritualità che è dentro l’essere umano così come in ciascun elemento della natura."
La Galleria Harry Bertoia di Pordenone gli dedica un omaggio fino al 9 agosto con la mostra dal titolo "Il corpo eretico" a cura di Francesca Agostinelli e Angelo Bertani, mentre dal 9 al 30 maggio lo farà lo "Studiofaganel" di Gorizia con "Riti del corpo".
Fonte : Il mio blog su Equilibriarte
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