La mostra a cura di OnArt Gallery e Romina Sangiovanni "Evoluzione del ritratto" ( Stefano Agostini, Ilaria Auriemma, Martin Blanco, Mirko Briguglio, Francesca Cecchini, Anton Ciuperca, Paolo De Giosa, Allessandro Di Vicino Gaudio, Marco Fabozzi, Paolo Facchinetti, Francesco Federighi, Daniele Fergnani, Masri Hayssam, Manuela Montenero, Pantaleo Musarò, Andrea Ortuno, Enrico Pierotti, Francisco Rojas Miramontes, Andrea Saltini, Silvio Sangiorgi, Maurizio Satta, Cristina Scalobri, Francesco Spatara, Monica Spicciani, Giuseppe Tanzi, Maria Tripoli ) intende mettere in luce con chiarezza il passaggio ed il percorso storico che intercorre tra la ritrattistica che riprende la pertinenza dei tratti fisionomici e quella che tende alla deformazione, alla decostruzione dell'immagine canonica, alla perdita di quello che sono i tratti distintivi dell'uomo .
Il Termine ritratto nella storia dell'arte indica un opera di scultura , di pittura , fotogra fia che rappresenti un individuo caratterizzato mediante una precisa notazione fisiognomica o mediante elementi simbolici che permettano di identi ficarne la personalità attraverso richiami alla funzione svolta o al ruolo sociale ricoperto. Mentre nelle epoche più antiche il ritratto aveva una specifi ca funzione ideale ,sociale, celebrativa, gerarchica con l'avvento del Novecento il ritratto assume un individualità volta all'indagine della sfera interiore, di identifi cazione del soggetto , si spoglia l'immagine di tutto un ingombrante bagaglio storico da tutta la panoplia , dal codice rigido dei gesti degli atteggiamenti che corrispondevano all'universalità dell'uomo e non all' individualità ed al rimarcare l unicità dei nostri tratti.
Non sappiamo quando esattamente , nella storia della civiltà, sia nata l'intenzione esplicita e consapevole di ritrarre un singolo individuo riprendendone le caratteristiche siche e somatiche; sicuramente l'idea del ritratto era presente nell'arte egiziana, anche se , in generale, prevaleva una tendenza all'idealizzazione e creazione di tipologie facciali fi sse. Grazie alla documentazione fornita dai testi antichi pervenuti no ad oggi, in particolar modo nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio sappiamo che nel mondo greco e in quello romano, il ritratto era una forma d’arte con le sue funzioni speci fiche. In varie parti della sua opera, Plinio si dilunga sull’ uso e la destinazione del ritratto nell’ antichità, individuandone così tre funzioni primarie: commemorativa, celebrativa, didattica.
I ritratti celebrano grandi imperatori e generali, instillano rispetto e devozione in chi li guarda. Anche chi ha contribuito allo sviluppo culturale, morale e politico della civiltà merita di essere e ffigiato perché la sua memoria possa essere di esempio e stimolare emulazione nei cittadini volenterosi. Accanto a queste informazioni di tipo storico, spesso vivacizzate da note aneddotiche, Plinio indaga le origini più remote delle arti figurative raccontando alcuni degli antichi miti tramandati no al suo tempo. L’origine del ritratto si perde nella notte dei tempi come si manifesta spontaneo già nella prima infanzia; l’impulso dell’uomo a fi ssare se stesso e gli altri attraverso una rappresentazione ,sembra primordiale. Ritrarre e ritrarsi dunque, due atti divenuti quotidiani per milioni di persone, in certi casi ossessivi, denotano il bisogno compulsivo di esserci.
Ma cosa rimane dopo che le nostre apparenze si sono tradotte in immagine? Il ritratto nell'era contemporanea-odierna tende , rispetto al passato, a perdere i tratti pertinenti e tangibili la sua aurea celebrativa ed idealizzante del soggetto rappresentato, con figurandolo attraverso nuovi codici visivi.
Si denota una reazione attraverso l'espressione della ritrattistica contemporanea ed evocazione della perdita di identità e dell' uffi cialità che fi n ora lo avevano caratterizzato, ponendosi cosi di rottura nella sua funzione. Nel ritratto contemporaneo possiamo riscontrare continuità con il passato, discontinuità, dilatazione, deformazione , cancellazione ,ma la partecipazione emotiva quasi universale che si avverte all'interno ci rende seppur evolutivamente cambiati, riconosciuti nello stesso genere perchè ci tocca da vicino, perchè il ritratto ci identific a come individui, epoca storica, società e come attestazione del cambiamento. L'intenzionalità della mostra è mettere in luce attraverso le opere in esposizione un percorso che possa far comprendere l'evoluzione del ritratto partendo da opere che sviluppino tale genere nella pertinenza al reale sino ad arrivare, nel passaggio, alla completa decostruzione.
“....Ciò che voglio fare è distorcere la cosa molto al di là dell'apparenza, ma nella distorsione stessa portarla a una registrazione dell'apparenza” - Francis Bacon
Evoluzione del ritratto
ONART GALLERY
Firenze - dal 12 settembre al 9 ottobre 2015
Via Della Pergola 61/r (50121)
onartfirenze@gmail.com
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